Scrittore francese. Ordinato sacerdote, fu parroco di Etrépigny, dove
rimase fino alla morte. Divenne celebre per lo scritto
Mon testament,
inedito fino al 1762, quando Voltaire ne promosse una pubblicazione parziale. In
esso
M., precorrendo per alcuni aspetti le tesi del Socialismo
utopistico, negava l'autorità della Chiesa e della Monarchia, alle quali
opponeva la creazione di piccole Repubbliche contadine, nelle quali fosse
abolita la proprietà, sostituita dalla totale comunione dei beni,
distribuiti a ciascuno secondo i reali bisogni (Mazerny 1664 - Etrépigny
1729).